IL MALEDETTO COVID-19 LE OPINIONI DEI SARDI DI MELBOURNE

Ansie, preocupazioni, e altro durante il "Lockdown"

Seguono cinque opinioni che danno un bel riassunto dei sentimenti di 5 Soci della Circolo Sardo di Melbourne, durante il "lockdown:" che ormai dura da 3/20. Ci speriamo che vi siano graditi, e vi auguriamo Buona Salute !

Di Angelo Ledda - Nato a Santo Lussurgiu (Prov. Oristano) e la moglie  Elaine nata a  Melbourne: 

Di Angelo Ledda - Nato a Santo Lussurgiu (Prov. Oristano) e la moglie Elaine nata a Melbourne:

Sei mesi dopo la nostra vita in "lockdown" e non siamo ancora in grado di goderci le cose che amiamo, vedere famigliari e amici.

Dato che mia moglie Elaine è costretta su una sedia a rotelle a causa di un Ictus che ha avuto tre anni fa, uno dei nostri piaceri erano uscire con la sua sedia motorizzata nella piccola via dei negozi locali, 3 strade di distanza dalla nostra casa, con la scusa di prendere una tazza di caffè e vedere altre persone in giro, purtroppo per questi sei mesi non è stato possibile.

Però siamo fortunati in molti altri modi, soprattutto il fatto di avere un gruppo di amici e famigliari molto solidali che vengono a trovarci, in quanto non è sempre possibile per noi visitarli a causa dell'accesso alle sedie a rotelle, delle distanze coinvlte e della dipendenza di costosi taxi per il nostro trasporto. Tutto il quanto ancora più complicato per causa delle più recenti restrizioni più rigide, imposte per sei settimane, su tutto tranne che sugli acquisti essenziali, perciò abbiampo dovito sospendere il nostro sopracitato svago..

Ora ci affidiamo alle telefonate, alle chiamate faccia a faccia con il cellulare e sempre tramite le meravigliose connezzioni vvia ZOOM. Questo è fantastico in quanto possiamo vedere la maggior parte della nostra famiglia e amici, Sfortunatamente, durante questi sei mesi, non abbiamo visto il fratello maggiore e la cogniata di Angelo. Elaine non vede sua sorella maggiore e cognato da 9 mesi, per il fatto che loro non sono adattati alla tecnologia, non hanno i cellulari moderni e poiché entrambe le coppie sono notevolmente più anziane, speriamo che il virus e le restrizioni si allentino per permetterci di vederli di nuovo.

Una cosa che ci tiene su di morale è l'umorismo del un nostro vicino di casa, che da quando hanno iniziato le restrizioni a marzo, prodoce e distribuisce a vicini di casa un notiziario elettronico pieno di tutti i tipi di barzellette, meme e meravigliosi collegamenti a cantanti, ballerini e video di persone comuni che fanno cose straordinarie.

Abbiamo anche dato uno sguardo a diverse ricette nei libri e su YouTube, con il risultato che abbiamo cotto, biscotti, torte e pane. Tutto questo è buono e ci aiuta a passare il tempo, ma con alcune conseguenze, stiamo mangiando più di quanto probabilmente dovremmo. Rivedremo questa situazione quando le restrizioni saranno allentate.

Stiamo cercando di seguire le istruzioni dei nostri capi politici e medici che ci implorano di mantenere una distanza di sicurezza, indossare maschere, non uscire a meno che non sia necessario. A volte ci infastidiamo che altri nella comunità che non stiano aderendo a queste istruzioni, ma crediamo che se lo facciamo tutti, un giorno ce la faremo a battere questa COVID-19, e preghiamo che accada il prima possibile.

Di Giovanna Ruiu - Nata a Varese e  Vedova di Antonio "Tonino" Ruiu nato a Cargeghe (Prov. Sassari)

Di Giovanna Ruiu - Nata a Varese e Vedova di Antonio "Tonino" Ruiu nato a Cargeghe (Prov. Sassari)

Mi chiamo Giovanna, di 73anni di età, vedova da 14 anni, e Tesorierera del Corcolo Sardo di Melbourne, che grazie a Dio mi mantiene la mente in ordine perchè, grazie ai contributi che il Circolo riceve dalla Regione Sardegna, siamo un Circolo molto attivo anche se in un modo ridotto per causa della COVID-19.

Prima del COVID la mia vita era occupata con il volontariato, 2-3 volte alla settimana raccoglievo i miei  nipoti da scuola, gli preparavo la loro cena per poi accompagnarli a casa. Andavo a trovare i miei amici, loro mi venivano a trovare e quando avevo tempo libero facevo molte altre cose.


Anche prima del COVID, essendo vedova da 14 anni e sola in casa mia,  passavo dei momenti molto tristi anche se facevo il tutto per  tenermi occupata e utile. Poi è arrivato il COVID e le relative severe restrizioni, che qui da noi sono ancora severe, questo mi ha propio fermato nei miei passi.

Niente più volontariato per causa che la mia età che aumenta il rischio di contagio, niente più vedere i miei nipoti, niente più pranzi con amici e così via. Poi il mio sobborgo è stato uno di quelli messi in ulteriore chiusura essendo diventato un "hot spot" di infezioni. Con il risultato che sono state messe in atto ancora più severe restrizioni. La situazione al momento è che si puo solo uscire per ragioni essenziali, come per fare la spesa, e solo entro un radius di 5km.

Da quando e morto mio caro marito, non mi sono mai sentita così sola, spesso triste e con tanta voglia di piangere . Però mi rendo conto che dobbiamo tutti fare sacrifici per sconfingere questo maledetto COVID. Come si continua a vedere in tutto il mondo, anche qui molti stanno morendo. Ma essendo carcerati in casa propia, con le limitazioni di movimento precedentemente menzionate, ha aumentato l'ansia e attaccato il benessere mentale di molti, come evidenziato dall'aumento dei casi di violenza familiare e purtroppo suicidi.

Me la cavo abbastanza bene durante il giorno, facendo le cose domestiche, parlando al telefono con famigliari e amici, leggendo e guardando la televisione. Però, le notti sono lunghe, sembra che non passano mai e, siccome non sono eccessivamente stanca, non dormo bene.

Il lato positivo è che sono grata di essere in buona salute, ho bravi amici, figli e nipoti che mi telefonano spesso e mi tirano su di morale. Spero che questa fase di restizioni severe stiano avvicinando alla fine e che, magari anche  indossando una maschera,  potremo visitare le noste famiglie, specialmente i figli e nipoti, darci gran abbracci, e riprendere una vita migliore di quella che sto facendo ora;

           

Di Giovanni Chighine - Nato a Bessude (Prov. Sassari) e la moglie Aurora nata a Buenos Aires (Argentina)

Di Giovanni Chighine - Nato a Bessude (Prov. Sassari) e la moglie Aurora nata a Buenos Aires (Argentina)

"Durante questo periodo difficile creato dal COVID 19 per me non tanto e cambiato perché doppo la più recente mia grande operazione alla schiena sono ancora in riabilitazione.  

Però anche io essendo una persona che non mi piace stare fermo mi manca la possibilità di essere libero di mettermi in macchina e fare i miei soliti giretti delle visite agli amici. ci manca anche il poter visitare il ristorante"Pomodoro Sardo" a Sorrento, gestito dal nostro caro amico Stefano Rassu, di Sritzo Prov. Nuoro,  per qualche pranzo alla sarda come solito si faceva prima.

Con questa situazione bisogna stare molto attenti così noi stiamo ad obbedire alle regole che le autorità ci stanno imponendo; uscire solo a fare la spesa; fare qualche piccola camminata con l'essenziale mascherina. Menomale che ce la televisione perché quando mi siedo per riposare lei guarda a me cosi mi da la possibilità di stare più a lungo la notte per vedere il calcio dall'europa e altri eventi sportivi in giro al mondo.

In riguardo a mia moglie Aurora, di Buenos Aires Argentina per fortuna ancora può fare le sue lezioni di scuola via ZOOM  seppur non uguale la aiuta a tenersi in contatto con i suoi studenti e a tenersi indaffarata; perché se non fai qualche cosa subentra anche il problema mentale pensando che succederà nel prossimo futuro? quando potremo viaggiare? quando potremo vedere i nostri cari in Italia e Argentina.

Penso di aver in poche parole la nostra situazione sperando che fra poco le cose miglioreranno vi mando i nostri più cari saluti a te, la tua famiglia e a chi legge queste due righe della nostra esperienza. SALUDOS A TOTTU E A NOS BIDER SANOS GIOVANNI & AURORA" 

Di Lino Concas - Nato Gonnosfanadiga ( Prov. Cagliari)

Di Lino Concas - Nato Gonnosfanadiga ( Prov. Cagliari)

"Muoio nel silenzio

nell’ombra e nella luce.

Ho paura di me stesso

paura nella casa,

paura nella strada,

paura dell’uomo che

passa e del suo respiro.

Col coronavirus si muore

erompente come onda,

venefico come ragno che morde. .

Morbo letale incrudelisce

fortificandosi in noi. .

Più non ho faccia,

porto mezza maschera

che mi copre

naso e bocca e mi allontano

dalla piazza e dai quartieri,

capanne d’ombra di questo

filtrabile, sconvolgente,

e giganteggiante nemico. .

Legato al chiuso della notte

tra sbarre coesive di silenzio,

e orizzonti che fuggono,

sento il sole spegnersi,

la primavera che non fiorisce,

la morte come ultime nozze. .

Alto è il grido degli uomini

in cerca del sole,

alto il mio grido,

forte il dolore,

per riprenderci la vita"


Di Lino Concas

Di Lino Concas

Di Paolo Lostia - Nato a Padova :

Di Paolo Lostia - Nato a Padova :

Dal punto di vista personale, sebbene siamo in un periodo scomodo, frustrante e strano convivendo con le restrizioni COVID-19 dal 3/20, per lo più mi sento molto triste per le famiglie delle persone che sono defunte da questo maledetto VIRUS, la grande maggioranza essendo anziani nelle Case Di Cura.

Mi sento benedetto che io e la mia famiglia continuamo a stare bene. Da parte mia le restrizioni non sono state eccessivamente travolgenti come molti esprimono, poiché sono state imposte per ragioni molto valide e per me e mia moglie la vita è andata avanti come quasi normale.

Il motivo principale per cui quanto sopra è stato il caso è che da tempo, riconoscendo che ci sono molte persone che stanno peggio di me, mi sono concentrato sulla salute della mia cara moglie Luisa. Nel 12/19 le è stato diagnosticato un cancro al seno per la seconda volta dopo 15 anni, nel 4/20 ha dovuto sottoporsi a una seconda Mastectomia e solo un paio di settimane fa ha dovuto subire un intervento chirurgico correttivo a causa di alcuni, fortunatamente non correlati al cancro, complicazioni che continuano ancora oggi.

Ritormando al COVID, mi dispiace molto che qui a Melbourne/Victoria siamo andati dal bene, con le restrizioni rilasciate, al malissimo, con le severe restrizioni recentemente riintrodutte. Tutto grazie a quei imbecilli che non seguono le regole, cioè anche se sono stati diagnosticati con la COVID, continuano ad andare in giro come se fosse niente, sono scettici, non credono che il VIRUS esista o credono che sia tutta una cospirazione del Governo ecc ...... .. Roba da matti ! Chisà come andremo a fainire ?

Mi irrita anche chi continua a lamentarsi della situazione attuale, mi sembra che l'Australia sia diventata una nazione di piagnucoloni, se non è per questo è per qualcos'altro. Sebbene questi tempi siano difficili per gli individui e le imprese, c'è un sostegno governativo senza precedenti, abbiamo un eccellente sistema sanitario con personale molto qualificati e dedicati, per ricchi e poveri e finché non viene trovato un vaccino dobbiamo tutti fare un sforzo. A tutti i piagnucoloni gli suggerisco che quando i viaggi all'estero saranno permessi di fare una vacanza in Siria, Afghanistan, Iraq e altri luoghi simili, allora forse potrebbe sorgere una buona ragione per lamentarsi. Caspita cosa sarebbe successo se fossimo vissuti durante, diciamo, la prima e la seconda guerra mondiale o altri tempi di grandi difficoltà ?

Infine, come ha affermato recentemente il Direttore Generale "World Health Organisation" - il Dott. Tedros Adhanom Ghebreyesuis, con il slogan - "Insieme per un mondo più sano", ciò che ci impedirà di battere questo terribile VIRUS è se noi e le nazioni non lavoriamo insieme, se diamo colpe e se politicizziamo il VIRUS. Sono totalmente d'accordo con il Dott. Tedros, tuttavia, sono rattristato nel notare che sfortunatamente a mio avviso l'America di Donald Trump si sta comportando esattamente nel modo in cui il Dott.Tedros ci ha giustamente consigliato di non fare.

Grazie per l'opportunità di commentare.